venerdì 30 settembre 2016

"Alicia e una pazza fuga d'amore" di Valentina F.

Buon venerdì cari lettori,
se state cercando la giusta lettura per il weekend, questa potrebbe proprio fare al caso vostro!


Trama.

Alicia ha sedici anni, figlia di un’indiana e di un italiano, è nata e cresciuta a Bologna. Durante un giro in centro con le amiche, nota su una bancarella un ciondolo a forma di cuore fin troppo simile a quello che le aveva regalato qualche anno prima la nonna durante un viaggio in India, e misteriosamente perduto. Convinta che si tratti dello stesso gioiello, pur di riaverlo è decisa ad acquistarlo, ma un ragazzo la precede. Alicia però non ha intenzione di arrendersi: per lei quel ciondolo ha un valore inestimabile, e in qualche modo deve convincere quel ragazzo a restituirglielo. Non sa ancora che la sua ricerca la porterà al centro di un intrigo da brivido, in cui potrà affidarsi solo al suo istinto e al suo cuore. È l’inizio di una serie di avventure che condurranno Alicia e il suo inseparabile cane Teo in giro per l’Italia, tra fughe e seduzioni, sorrisi e ammiccamenti, pericoli e risate...

Perché leggerlo?

Ammetto che guardando la trama ho subito pensato che questo fosse un libro per adolescenti, ma per fortuna la curiosità mi ha spinto a leggerlo e così ho avuto modo di cambiare idea.
In realtà Alicia è una figura trasversale perché è una sedicenne nella quale si possono immedesimare le adolescenti di oggi, ma, dato che la storia è stata scritta nel 2007, se avete più o meno la mia età (ho superato di poco il quarto di secolo), vi ricorderà come eravate voi da ragazzine. Chi non usava msn per parlare con gli amici e disturbarli con gli strilli? Chi non si truccava con ombretti dai colori improbabili? Chi non ascoltava Elisa, Jovanotti e Avril Lavigne e fantasticava sul ragazzo che le piaceva? Ah, che nostalgia di quegli anni!
Questo volume ha poi la particolarità di contenere due avventure che riguardano la protagonista. "Alicia e il cuore smarrito" e "Alicia e una pazza fuga d'amore" sono storie davvero avvincenti, che conquistano pagina dopo pagina. E credo che questo effetto sia dovuto al fatto che la protagonista è vera, con le sue cotte, il suo agire in modo istintivo e in preda a ciò che le dicono gli ormoni. Ho apprezzato che l'autrice abbia creato un personaggio inquieto, alla ricerca di nuove emozioni, irresponsabile e coraggioso allo stesso tempo.
Per di più, in entrambi i racconti ci troviamo di fronte a due "casi" da risolvere e vi assicuro che divorerete il libro per arrivare alla soluzione dei misteri!
Il finale di "Alicia e una pazza fuga d'amore" ha lasciato una questione in sospeso, quindi, curiosa come sono, oggi mi butterò a capofitto nella lettura del secondo volume, "Alicia zenzero e cannella" di cui vi parlerò lunedì!



Cento giorni - Caterina Caselli


Meritano una menzione speciale questa bellissima canzone d'amore, che ci accompagna nella lettura dell'intero volume, e le due citazioni che precedono l'inizio delle due storie. Davvero ottime scelte! 


giovedì 29 settembre 2016

"L' amore non è un gioco per ragazze perbene" di Talulah Riley

Buongiorno lettori,
dopo qualche giorno di pausa, complici un trasferimento e l'influenza, ecco che torno a parlarvi delle mie letture.

Oggi è il turno di un libro che è arrivato sul mio ereader in modo abbastanza insolito. Ero alla fine di una giornata tremenda e mentre, per rilassarmi, facevo qualche ricerca sul web, ho sentito che in sottofondo era partito l'audio di un video. Incuriosita, ho aperto la pagina e ho scoperto "L' amore non è un gioco per ragazze perbene". Mi ha colpito subito e così ho iniziato la lettura all'istante.






Trama.

Si dice che le brave ragazze vadano in paradiso, mentre le altre vanno dappertutto. Ne è convinta Bernadette St. John, giornalista di successo che ha costruito la sua notorietà grazie a una serie di spietate interviste a uomini famosi, messi implacabilmente a nudo dopo essere stati persuasi a confidarle le proprie debolezze. Tutti sanno chi è "la donna che sussurra agli uomini" (questo il suo marchio di fabbrica, l'appellativo con cui firma le interviste): gli uomini ne sono irrimediabilmente attratti, le donne vorrebbero imparare a essere come lei. Ma ben pochi conoscono la vera Bernadette. Solo Tim Bazier, il suo agente, sa cosa si nasconde dietro alla maschera di donna inscalfibile dal look sempre impeccabile e alla moda. Quando Tim annuncia il suo fidanzamento con Elizabeth, Bernadette è sconvolta: come può relegarla in secondo piano? Come può preferire una donna così insipida senza accorgersi che insieme potrebbero essere la coppia perfetta, nel lavoro e nella vita? Durante la festa di fidanzamento, Bernadette conosce Radley Blake, amico di Elizabeth e noto imprenditore nel campo delle biotecnologie. Decisa a far saltare il matrimonio, cerca di avvicinarsi a lui e di manipolarlo per i propri scopi, ma ben presto si renderà conto che il buon esito del piano non è così scontato...

Perché leggerlo?

Io sono una divoratrice di commedie romantiche, ma stavolta ho voluto gustarmi la storia e ho protratto la lettura per qualche giorno. I protagonisti mi hanno davvero colpito e non volevo lasciarli andare!
La particolarità di questo racconto è che noi lettori, fin da subito, conosciamo i veri Bernadette e Radley, non i personaggi da copertina descritti dalla stampa. 
Lei, detta l'Incantauomini, non è assolutamente come la dipingono. La durezza e il distacco con i quali parla degli uomini che intervista in realtà nascondono delle mancanze affettive. Pagina dopo pagina, capiamo perché si comporta così e conosciamo le sue debolezze e le sue passioni.


"Bernadette si era immersa nelle storie d'amore e viveva felice, circondata dagli amici e dagli eroi che trovava tra le pagine dei libri. [...]
Il suo ideale romantico di uomo derivava dai personaggi dei libri che, il più delle volte, erano inventati da altre donne, creando così in lei aspettative poco verosimili sull'amore"

Sembra una donna senza scrupoli, pronta a tutto pur di farsi amare da Tim, il suo agente, ma per fortuna, nella sua vita entra Radley Blake a portare scompiglio.
Radley è proprio il classico personaggio che noi lettrici vorremmo come fidanzato. Si innamora a prima vista di Bernadette e nonostante lei non faccia altro che rifiutarlo e allontanarlo, lui, ostinato, non rinuncia a lei. Bello, intelligente, simpatico e ironico, dovrà farsi strada nel cuore della protagonista fra mille litigi, scene divertenti e momenti romantici. Con pazienza (ma proprio tanta!) cercherà di far capire a Bernadette che merita un amore splendido e che gli uomini non sono tutti uguali.
Vi consiglio questo libro perché vi regalerà tante risate e perché strizza l'occhio alle commedie romantiche come "Due settimane per innamorarsi" o "Il matrimonio del mio migliore amico".
È una di quelle letture da fare quando vogliamo staccare la spina e sognare
 un amore da favola! 



"We've had our share of mistakes 
But all your flaws and scars are mine"

venerdì 16 settembre 2016

"La natura esposta" di Erri De Luca

Buongiorno cari lettori!
Per la mia collaborazione con Thriller Nord, ho deciso di cimentarmi nella lettura dell'ultimo libro di Erri De Luca e vi confesso che non mi aspettavo di rimanerne estasiata, come invece è successo.





“Esistono libri che fanno provare un amore più intenso di quello conosciuto, un coraggio più scatenato di quello sperimentato. Dev’essere l’effetto che fa l’arte: supera l’esperienza personale, fa raggiungere al corpo, ai nervi, al sangue, traguardi sconosciuti.”

Trama.

Un uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua del crocifisso contiene segreti che si rivelano solo al tatto. Bisogna risalire a diverse nudità per eseguire. C'entra una città di mare e un villaggio di confine, un amore d'azzardo e una volontà di imitazione.

Perché leggerlo?

A lettura conclusa, penso che sia impossibile dar voce ai pensieri che suscita il libro di Erri De Luca.
La natura esposta” non è la semplice narrazione del restauro di una statua, è piuttosto il racconto del percorso spirituale compiuto dal protagonista. Attraverso la sua storia, le ricerche che conduce per poter riparare l’opera nel pieno rispetto dell’originale e i rapporti personali che stringe,  vengono affrontati temi molto delicati e attuali.
All’inizio del libro il protagonista senza nome è impegnato nell’accompagnare dei migranti oltre il confine, ma poi, per varie vicissitudini si troverà costretto a smettere. Nonostante ciò, rimarrà particolarmente sensibile al tema delle migrazioni e lo dimostrerà in altri passi (“Dusseldorf” da banale nome di città diventerà per il lui e il lettore un ricordo particolare).
È però la religione l’argomento principale: cristianesimo, Islam ed ebraismo sono trattati con pari dignità. Chi legge sarà portato a riflettere dalle parole del parroco sudamericano che assegna l’incarico del restauro al protagonista, oppure da quelle di un operaio algerino, saggio, moderato e fedele al Corano,  o, infine,  dai discorsi di un rabbino che aiuterà lo scultore a trovare risposte ad alcuni misteri legati alla statua. In questo libro è forte l’evidenza che queste tre religioni sono sorelle. È chiaro che siano profondamente diverse, ma che, allo stesso tempo, hanno dei punti in comune.
De Luca affronta poi anche il tema dell’amore e delle sue infinite declinazioni. Il protagonista sembra non aver mai provato quello che unisce indissolubilmente una coppia, ma con il restauro, si riscopre capace di provare nel profondo sentimenti come passione e compassione. Ne rimane meravigliato, ma non si oppone al cambiamento, anzi, lo abbraccia.

“La natura esposta” è un piccolo libro da leggere e rileggere, che lascia il lettore pensieroso, ma che allo stesso tempo è un balsamo per gli animi irrequieti. Assolutamente consigliato!


L'autore si sofferma spesso sulle sensazioni che il protagonista prova quando è immerso nella natura, e da "donna di mare" mi ha colpito molto la descrizione del momento in cui lui immerge per la prima volta i piedi nella "distesa senza fondo", è un momento davvero toccante.
Ed ecco spiegata la mia scelta musicale.





giovedì 8 settembre 2016

"La sposa scomparsa" di Rosa Teruzzi

Buon giovedì cari lettori!
Oggi esce un libro che attendevo con ansia da quando, nel mese di aprile, ho conosciuto Rosa Teruzzi alla presentazione della scrittrice finlandese Minna Lindgren.
A me e ad altri blogger, Rosa aveva anticipato di aver scritto un giallo ambientato a Milano che sarebbe uscito nel mese di settembre.
E così, quando grazie alla casa editrice Sonzogno ho potuto leggere in anteprima il romanzo, la mia curiosità si è finalmente placata.  Ve lo dico subito: ho letto "La sposa scomparsa
in un pomeriggio e non c'è un elemento che non abbia adorato.
Sarà l'ambientazione nella città che mi ha adottato in questi ultimi mesi, o l'aver immaginato che ci fosse un po' di Sardegna nel cognome di una delle protagoniste, che, uniti alla bravura dell'autrice, mi hanno addirittura portata a rileggerlo.





Trama

Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall’una all’altra. C’è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera – quarantasei anni portati magnificamente – ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po’ bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell’amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all’epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l’inchiesta.  Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell’impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici – a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono – riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa, approdando a una verità tanto crudele quanto inaspettata.

Perché leggerlo?

Non vi parlerò dell'indagine condotta dal magnifico trio di investigatrici, perché gran parte del piacere che si prova nel leggere questo libro consiste nel seguire le varie piste, scoprire verità celate per anni e collegare tutti gli elementi che emergono.
Voglio invece soffermarmi su ciò che rende speciale "La sposa scomparsa", ossia la presenza di tre protagoniste che hanno caratteristiche talmente diverse tra loro che la loro interazione costituisce un mix esplosivo che rende la narrazione scorrevole e avvincente.
Sono certa che anche i lettori più seri, non potranno trattenere qualche sorriso durante la lettura delle pagine dedicate a Iole,  la più anziana del trio (badate bene: solo sulla carta!), una donna allegra e simpatica, che agisce senza porsi dei limiti e che parla senza filtri. È grazie al suo intervento che la figlia Libera (di nome, ma non di fatto) si risveglia dallo stato di torpore emotivo, causato dalla perdita del marito.
Libera è adorabile perché, nonostante abbia il grosso difetto di non riuscire a lasciarsi andare alle emozioni, in realtà è estremamente sensibile. Ama i libri e le storie di Jane Austen, e "parla" attraverso le sue composizioni floreali.
Infine c'è Vittoria che pur essendo investigatrice di professione, è quella meno coinvolta nelle indagini. È una ragazza misteriosa, che rischia di rovinare la sua vita perché divorata dalla rabbia e dal desiderio di vendetta nei confronti di chi ha ucciso il padre. Mi auguro che l'evoluzione del suo personaggio occuperà le pagine del seguito del libro, e sono veramente curiosa di scoprire cosa si nasconde dietro i suoi strani comportamenti.

La storia scritta da Rosa Teruzzi merita davvero. Leggerla vi metterà di buonumore, vi farà viaggiare con la mente tra le zone più belle e "poetiche" di Milano e vi coinvolgerà nelle poco ortodosse indagini di Libera e Iole.

Vi lascio con una canzone dedicata a Milano e con la raccomandazione di tornare a fare visita al blog perché la settimana prossima avrò modo di parlarvi nuovamente del libro!



Cara
scriverà sulle tovaglie dei Navigli
quanta gioia, quanti giorni, quanti sbagli
quanto freddo nei polmoni
che dolore
non è niente non è niente
lascia stare
se la Madonnina muore nasce un fiore

giovedì 1 settembre 2016

"L'uomo che inseguiva i desideri" di Patrick Phaedra

Cari lettori,
qualche settimana fa sulle pagine social della casa editrice Garzanti ho visto un libro dalla copertina bellissima. Sono rimasta talmente colpita che sono andata subito a leggerne la trama e il mio "amore a prima vista" è stato confermato. Tale sensazione non è svanita nemmeno dopo la lettura, perché "L'uomo che inseguiva i desideri" è davvero una piccola perla!



"Certa gente vive il presente e non si guarda indietro. Perché guardare al passato se si è felici?"


Trama.
Da un anno, ogni mattina, Arthur Pepper si sveglia alle sette e compie con esattezza gli stessi gesti. Si veste seguendo un ordine preciso, mangia una fetta di pane tostato, poi alle otto e mezzo si mette a sistemare il giardino. Questo è l'unico modo per superare il dolore per la perdita dell'amata moglie, Miriam, dopo tutta una vita passata insieme. Solo così gli sembra di poter fingere che lei sia ancora con lui. Ma il giorno del primo anniversario della sua scomparsa, Arthur prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Nascosta tra gli stivali, vede improvvisamente una scatolina. Dentro c'è un braccialetto con dei ciondoli: sono a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. L'uomo sulle prime è perplesso; la moglie non indossava gioielli. Ma poi guarda con più attenzione e si accorge che su un ciondolo è inciso un numero di telefono, che Arthur non può fare a meno di chiamare subito. È l'inizio della ricerca e delle sorprese...

Perché leggerlo?

La storia di Arthur mi ha ricordato lontanamente quella della protagonista di "Mangia, prega, ama". E considerando che quel libro si trova ancora sul mio comodino in attesa che io trovi la giusta predisposizione d'animo per finirlo, credevo che "L'uomo che inseguiva i desideri" avrebbe avuto lo stesso destino. 
Invece, complice una giornata a Torino, che mi ha "costretta" a ore di treno e poi a lunghe pause tra una camminata e l'altra, Arthur è stato il mio compagno di viaggio per tutto il tempo e non ho smesso di seguire con trepidazione le sue avventure fino alla fine.
Questo libro è delicato, una carezza per i cuori ammaccati, e porta una ventata di ottimismo.
Arthur Pepper è un vedovo che ha perso il punto fermo del suo mondo, sua moglie, e che trova conforto dal dolore nella routine e nell'isolamento dal mondo.

"Tu non sei mai stato una causa persa, Arthur. Solo uno che aveva smarrito un po' la strada".

Il ritrovamento di un misterioso braccialetto, lo porterà però ad affrontare un viaggio che gli ridarà la voglia di vivere, di aprirsi agli altri, di donare il suo amore e di essere felice.
Ciò che rende questa storia speciale non è l'emergere di una Miriam sconosciuta, ma il percorso compiuto dal protagonista. Vediamo la sua lenta evoluzione attraverso le esperienze che vivrà tra Londra, Parigi e l'India. Scoprirà che uscire dalla propria comfort zone non è un dramma e che, anzi, si può rivelare un' occasione per sperimentare nuove sensazioni. Imparerà che le persone possono stupire, non per forza in negativo, e capirà che non è mai troppo tardi per riallacciare rapporti che col tempo si erano allentati.
A questo proposito, altro punto di forza del libro sono i personaggi che circondano Pepper: tutti positivi, o quantomeno, utili alla sua crescita personale. Lucy e Nathan, il figlio della vicina, mi hanno rubato il cuore con la loro fragilità, che si rivela essere un meraviglioso pregio.
Infine ho apprezzato tanto il fatto che, nonostante Arthur abbia settanta anni, affronti il suo viaggio con lo spirito di un bambino. Innocenza e tenerezza fanno parte di lui e contagiano il lettore.
Vi consiglio di non lasciarvi sfuggire questo libro se siete alla ricerca di buoni sentimenti e di una "favola per adulti" perché vi garantisco che "L'uomo che inseguiva i desideri" vi farà sognare!


Qui trovate l'emozionante booktrailer





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