giovedì 27 aprile 2017

{ BlogTour} "Eppure cadiamo felici" di Enrico Galiano - Intervista e playlist

Buongiorno cari lettori,
oggi ospito la seconda tappa del blogtour dedicato ad un libro che mi ha colpita per la delicatezza della storia di cui parla e per il modo chiaro e diretto in cui è stato scritto. Si tratta di "Eppure cadiamo felici" di Enrico Galiano, professore che sa come arrivare al cuore dei suoi alunni, e, ora, anche a quello dei suoi lettori!

Intervista all'autore



Sei stato nominato tra i migliori cento professori d’Italia e in “Eppure cadiamo felici” hai creato un personaggio, il professor Bove, che è l’insegnante che tutti vorremmo incontrare durante il nostro percorso scolastico. Secondo te quali sono gli elementi necessari far breccia nel cuore degli studenti?  
Non lo so se ci riesco proprio sempre, anche perché il cuore degli adolescenti è una selva oscura molto più oscura di quella di Dante. Posso solo dire che la cosa fondamentale, quella che viene prima di tutte le altre, è ascoltarli. E per ascoltarli intendo proprio mettersi lì e ascoltare quel che hanno da dire. Senza quello puoi pure scordarti di riuscire ad arrivare da qualche parte nel loro cuore.

La storia di Gioia e Lo è dolce, ma dolorosa e triste allo stesso tempo. Come ti è balenata in testa l’idea di raccontare le loro vicende?
Più che altro sono due personaggi che sono nati dentro di me, non lo so come e non lo so perché. Se devo essere sincero, per me non sono neanche due personaggi inventati ma due persone vere. Io ogni tanto con Gioia ci parlo, per dire. In ogni caso, tutto è nato quando una sera in macchina con una mia amica mi è apparsa Gioia, insieme a una domanda: come sarebbe raccontare una storia in cui uno dei due sembra quasi un fantasma che appare e scompare e non si sa bene chi è? Il mattino dopo mi sono messo al computer e ho iniziato a scrivere scrivere scrivere, i primi sette otto capitoli sono nati così, di getto, e sono anche quelli che nel corso del tempo ho cambiato meno, quelli che sono rimasti più invariati. E’ sempre un gran bel segno quando una storia parte così bene, vuol dire che è quella giusta!

Mi ha molto colpito la passione della protagonista per le parole intraducibili. Da cosa è derivata questa scelta? Quali sono le tue preferite?
Gioia odia una cosa, dei rapporti umani: che sia quasi sempre necessario “tradursi” agli altri per farsi capire. A lei piacciono quei rapporti in cui uno può essere sé stesso, dire le parole che ha in testa così come sono, senza bisogno di traduzione. E così ha questa passione per le parole intraducibili da tutte le lingue del mondo: parole che sono bellissime così, nel loro significato misterioso che racchiude a volte pagine intere di spiegazione. Le mie preferite sono “komorebi”, in giapponese la luce che filtra attraverso le foglie degli alberi e “neach-gaoil”, una parola del gaelico gallese che significa… beh, non posso dirti cosa significa perché sarebbe un piccolo spoiler. Alla fine del libro comunque trovi tutte queste parole raccolte in una sorta di estemporaneo dizionario della parole intraducibili di Gioia Spada.

La musica e la fotografia sono presenze fondamentali della mia vita, per questo mi sono ritrovata molto nel personaggio di Gioia. A tuo parere, cosa le rende così importanti?
La musica è un po’ come la scrittura, le storie: un qualcosa che trasforma in tempo perfetto, melodico, ciò che nella vita è imperfezione, tempi morti, finali scontati. Abbiamo bisogno della musica perché fondamentalmente dentro di noi vive un’anima che ha bisogno di questo tempo “diverso”, che scandisca gli attimi della nostra vita con un ritmo che dia ad essi un senso, un significato. La fotografia, invece, è magia pura, e anche qui si parla di attimi, ma di attimi che si scolpiscono su uno schermo o su una pellicola e diventano eterni: è il nostro modo di sottrarre la vita al suo fluire inesorabile. Gioia poi adora fare le foto alle persone prendendole di spalle per cogliere, di loro, l’intima essenza, la loro verità, ciò che non si può contraffare. Proprio perché lei non odia le persone come apparentemente può sembrare: odia solo le bugie.

Il tuo romanzo arriva dritto al cuore dei lettori e infonde speranza. Era questo il tuo obiettivo? Vorresti comunicare qualcosa a chi si appresta a leggerlo?

Sinceramente non avevo obiettivi, se non raccontare una storia che viveva dentro di me e dare voce alle vocine che sentivo dentro la mia testa (un po’ come i matti, suppongo). Quanto al voler comunicare qualcosa, beh, sì: volevo dare la mia personale risposta a una domanda che sono secoli che ritorna dentro libri, romanzi e saggi filosofici, e cioè l’amore è follia?”. Ecco, questo libro è una risposta di 372 pagine alla domanda “l’amore è follia?”.

Nei ringraziamenti tu stesso dici che il tuo lavoro ti da spunti per scrivere tantissime storie. Cosa ti piacerebbe raccontare prossimamente?

Ora in cantiere ho una storia che parla di tre ragazzi in fuga, è una specie di road movie di carta. C’è molta più azione rispetto a Eppure cadiamo felici, ma al tempo stesso c’è ancora il mio affetto per i ragazzi un po’ “fuori”, quelli considerati universalmente un po’ sfigati, gli outsider. Per ora mi piace raccontare loro, anche per dar loro una voce che spesso nel mondo reale forse non riescono ad avere.


Playlist


Firework -  Katy Perry

 

The Great Gig in The Sky - Pink Floyd 



Another Brick In The Wall - Pink Floyd 



Mother - Pink Floyd 



Nessun Dorma (Turandot) -  José Carreras, Placido Domingo & Luciano Pavarotti



Fix You - Coldplay



Hoppípolla - Sigur Rós



1979 - The Smashing Pumpkins 



Pigs on the Wing - Pink Floyd



 Born to Run - Bruce Springsteen



 Comfortably Numb - Pink Floyd


Wish You Were Here - Pink Floyd

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E ora che avete conosciuto l'autore, e potete affrontare la lettura con la musica nelle orecchie, non vi resta che continuare a seguirci in questo bellissimo blogtuour! Guardate il calendario! 


4 commenti:

  1. Sono sincera,mi sarebbe piaciuto molto avere un professore come lui quando andavo a scuola! Mi è piaciuta molto questa intervista,avevo già adocchiato il libro perché la cover mi aveva colpito per la sua bellezza, ora leggendo la trama e le parole dell'autore penso proprio che questa storia sarà una delle mie prossime letture.

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