martedì 27 giugno 2017

{ Segnalazione } "Chiaro di Venere" di Claudio Demurtas


Chiaro di Venere
Claudio Demurtas

Edizioni EventualMente
Pagine: 192
Prezzo di copertina: 15,00 €

Il romanzo ambientato in Sardegna durante gli anni ’60, quando si guadagnavano 67.000 lire al mese e si viaggiava in Seicento


È uscito per Edizioni EventualMente "Chiaro di Venere" di Claudio Demurtas, un romanzo ambientato negli anni ’60 il cui giovane protagonista riflette tutte le contraddizioni e i problemi di un periodo di transizione come quello del boom economico italiano.

Federico Nemis studia giurisprudenza. Appartiene alla classe borghese ed è pieno di preconcetti. La vita che conduce non lo soddisfa, e con le sue insicurezze si getta in diverse esperienze sessuali e nel calcio.
La nomina di insegnante di lettere in una scuola media di uno sperduto paesino della Sardegna per 67.000 lire si rivela provvidenziale. Fare il professore gli permette di acquistare una certa autonomia economica e dalla famiglia d’origine, ma soprattutto di comprare la sua prima auto, una Seicento, di cui si può vantare con amici e colleghi. Diventa anche il punto di riferimento di molti alunni, che lo apprezzano per la sua passione istintiva.

L’iniziale indifferenza a tematiche politiche, sociali e religiose lascia così finalmente spazio a un percorso di formazione e di crescita anche grazie all’incontro con Luisella, una matricola della facoltà di giurisprudenza che proviene da un ambiente sociale operaio molto diverso da quello di Federico, con cui sosterrà accese discussioni politiche. È il 1963, in piena guerra del Vietnam con tutte le sue atrocità, ma altre saranno le occasioni di dibattito, tra cui l’elezione in Cile di Salvador Allende nel 1970 e il golpe dell’11 settembre 1973 che porta al potere Pinochet.
Caduti i pregiudizi che l’hanno profondamente condizionato, e in seguito agli incontri con un prete contestatore, Federico abbraccerà infine le idee promosse dalla sinistra, trovando se stesso e gli altri, l’amore e la vita.

Con questo romanzo d’esordio Demurtas filma una condizione umana più vasta con descrizioni puntuali, personaggi che si incontrano, si perdono e si ritrovano, emozioni, digressioni ragionate su liberalismo e comunismo, religione e religiosità, excursus antropologici, geopolitici e sociologici. Il tutto usando la parola in modo talentuoso, tessendo metafore e un fraseggiare classico e moderno allo stesso tempo che merita veramente di attenzione.


Claudio Demurtas nasce a Mores, in provincia di Sassari nel 1942, ma vive tra Palermo e Carbonia, dove viene a contatto con culture portatrici di diversi valori fondamentali nella sua formazione e attività di scrittore. Trasferitosi a Cagliari, si laurea in Giurisprudenza e accetta l’incarico di assistente volontario del professore di Istituzioni di Diritto Romano. Ben presto diventa docente nella scuola media, attirato dalle problematiche giovanili conosciute durante gli studi universitari, dove insegna Diritto ed Economia Politica per più di 40 anni. Chiaro di Venere è il suo primo romanzo.

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